In vista di Cagliari – Lazio, abbiamo intervistato l’ex centravanti dei sardi, che rivela di essere stato molto vicino all’approdo in biancoceleste
Continua la marcia di avvicinamento a Cagliari- Lazio, terzultima giornata di Serie A in programma sabato alle 18.00.
Per commentare i temi del match e proiettarci alla finale di Coppa Italia di mercoledì, abbiamo intervistato Robert Acquafresca, che con la maglia dei sardi ha segnato 32 reti.
È un Cagliari arrabbiato dopo l’episodio di Napoli, giocherà al 100% contro la Lazio anche se non ha alcun obiettivo da centrare…
“C’è sempre da migliorarsi, credo vogliano arrivare al 10° posto. Daranno il massimo anche perché oltre agli obiettivi di squadra ci sono quelli personali dei singoli giocatori”.
Sulla finale di Coppa Italia di mercoledì…
“La stagione della Lazio non è tutta da buttare. Guarderei il bicchiere mezzo pieno, considerando anche la finale di Coppa Italia raggiunta. In campionato bisogna considerare che alcune squadre si sono rinforzate e che l’Atalanta sta facendo una stagione incredibile. Inoltre alcuni episodi non sono stati favorevoli alla squadra di Inzaghi, che reputo essere un ottimo tecnico”.
Immobile sta vivendo un periodo difficile, comincia anche a essere criticato…
“Non è facile per lui segnare tutti gli anni più di 30 gol. Non lo possiamo mettere in discussione, purtroppo nel calcio si dimentica troppo in fretta. Lui non è il classico attaccante che se ne frega, che rimane lì davanti. Immobile partecipa molto alla manovra della Lazio, torna tanto indietro e svaria su tutto il fronte d’attacco: le prestazioni non sono mai mancate. Non è facile poi essere lucidi in zona gol. Poi ci sono dei momenti in cui la palla non entra, ma l’allenatore fa bene a insistere con lui”.
Sei mai stato vicino alla Lazio?
“Sì e molto, sono stato io a dire di ‘no’. Il motivo? Venivo da una stagione molto complicata tra Genoa e Atalanta. Ho avuto due brutti e lunghi infortuni, quindi avevo voglia di giocare con continuità. Se fossi venuto alla Lazio, con Rocchi, Floccari e Zarate, avrei avuto poco spazio. Preferì tornare a Cagliari per avere maggior minutaggio. Purtroppo poi non mi è più tornata l’opportunità, questo è un rimorso, però ho sempre agito a fin di bene, senza pensare ai soldi”.
Il Cagliari potrà fare il salto di qualità stile Atalanta?
“Sono state gettate le basi per un futuro roseo. La costruzione dello stadio e i futuri introiti sono elementi che possono alzare l’asticella. Il presidente Giulini ha sempre dimostrato di volere fare un salto, prendendo per esempio giocatori di valore come Bruno Alves, Borriello, Van der Wiel, Pavoletti, Srna e Castro”.
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