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Luis Alberto e quell’arcobaleno per Sergej: il ritorno del Mago è completo

Luis Alberto
Lo spagnolo Luis Alberto

Luis Alberto, con l’assist per il gol vittoria di Milinkovic, è definitivamente tornato: ce ne parla il nostro amico Max883

12° minuto del primo tempo, un arcobaleno piove sulla testa di Sergej, fondatore della Milinkocrazia, e la Lazio passa in vantaggio a San Siro senza essere mai raggiunta. Da dove è partito quell’arcobaleno che ci ha portato al gol?

Da un mago! Ma non quei maghi che fanno comparire i conigli dal cilindro o i fiori dal taschino, ma da uno che fa apparire e scomparire la palla quando ce l’ha tra i piedi. Un mago con i piedi tanto educati che – prendendo spunto da una citazione del bravissimo Alessandro Aquilino – “quando si alza la mattina gli danno il buongiorno”. Parliamo di Luis Alberto, per gli amici Magic Luis.

Ieri sera, nella Scala del Calcio, Luis si è rimesso lo smoking delle grandi occasioni e – per chi ancora fosse stato scettico sul suo reale valore – ha fatto vedere di essere tornato,per non andarsene più.

Riavvolgiamo il nastro

Torniamo indietro, a Lazio-Atalanta dello scorso campionato: i biancocelesti lottano per arrivare in Champions, la squadra è stanca e paga l’assenza di due cardini come Parolo e Immobile. Una palla alta, stop volante di Luis Alberto ed ecco lo strappo, un dolore lancinante che lo costringe a chiedere il cambio. Con quell’infortunio, si spegne la stagione del Mago e con essa quella della Lazio, che – proprio nell’ultima curva – perderà il treno che l’avrebbe riportata a giocare la coppa dalle grandi orecchie.

L’estate passa tra fisioterapia, cure e la voglia neanche troppo nascosta di tornare a Siviglia. Il precampionato ci mostra lo spagnolo – che nel frattempo prende il numero 10 lasciato libero da Felipe Anderson – parecchio nervoso. La magia che lo aveva accompagnato per tutto l’anno prima sembra smarrita, poi assomiglia a un ibrido tra il Magico Luis del secondo anno e lo spento Lupo Alberto della prima stagione biancoceleste.

Luis sembrava aver perso il tocco magico

Comincia la stagione e le prestazioni latitano, nonostante il gol vittoria contro il Frosinone e quello in Europa League contro l’Apollon Limassol. Qualcosa non va, lo spagnolo sembra frenato sia fisicamente che soprattutto mentalmente: le prestazioni sono sempre peggiori e trovano l’apice nel derby d’andata.

Luis sembra svuotato e le prova tutte, si rifà addirittura biondo, sperando di ritrovare col ciuffo anche la magia persa per strada. Ma i mesi vanno avanti e le prestazioni non sembrano smuoversi da un livello di mediocrità disarmante. Iniziano i piccoli acciacchi, lui parla di un problema legato alla pubalgia. I tifosi iniziano a spazientirsi, arrivano i primi mugugni e anche degli striscioni di contestazione all’indirizzo del calciatore.

La svolta con la Lazio fantasia

Tutto sembra portare alla fine del rapporto tra la Lazio e Luis, quando – come per magia (ironia della sorte) – in un sabato di dicembre, arriva il primo segnale della svolta: la Lazio fantasia! Inzaghi decide di indietreggiare la posizione di Luis, facendogli fare la mezz’ala e mettendo dentro Correa. E Luis, forse attirato da tanta fantasia tutta insieme, inizia a mostrare quello di cui è capace.

Non è un percorso lineare, i dolorini ogni tanto si fanno sentire e lo costringono a saltare la partita di ritorno in Europa League contro il suo Siviglia. Torna col Milan per pochi minuti per poi presentarsi al cospetto della Roma nel derby di ritorno.

Quello che all’andata segnò il suo punto più basso, diventa ora il trampolino per far vedere che è tornato: una prestazione sontuosa, fatta di uno-due con i compagni e passaggi sempre precisi e puntuali. Una prestazione ripetuta con la Fiorentina e amplificata con il Sassuolo, dove oltre all’assist per il gol di Lulic trova anche una doppietta che mancava dallo scorso anno.

E siamo a ieri, a quell’arcobaleno che spiove sulla testa di Sergej, al ritorno definitivo del Mago che tutti noi aspettavamo. Perché, si sa, dopo la pioggia spunta sempre l’arcobaleno. Bentornato Mago, Bentornato Luis.
Viva La Lazio

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4 anni fa

Parola piu ‘ esatta non poteva esserci: arcobaleno luminosissimo.

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