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Mi chiamo Acerbi e sto salendo su un treno per Roma

Lazio, Francesco Acerbi
Francesco Acerbi, difensore della Lazio

Acerbi è sempre più amato dai tifosi laziali: il nostro lettore Gianluca Baccarius gli rende omaggio.

Il mio omaggio a Francesco Acerbi e a quello che potrebbe essere il suo pensiero o punto di vista. Grazie, grande Leone – Gianluca Baccarius.

Mi chiamo Francesco, di cognome Acerbi. Ho 31 anni e sono un calciatore professionista. Oggi, 10 luglio 2018, dopo una lunga ed estenuante trattativa, sto salendo su un treno direzione Roma.

Finalmente il presidente Squinzi ha dato l’ok per il mio passaggio alla Lazio. Capite cosa significhi per me arrivare a giocare per questa grande e gloriosa società? Vestire il biancoceleste rappresenta la mia rivincita da un punto di vista professionale: quando venni preso dal Milan, non ero pronto, forse maturo. Rra invece mi sento preparato per giocare finalmente in una big del campionato italiano.

Conto i minuti che mi separano dall’arrivo a Termini

Carico come non mai, salgo sul mio vagone e conto i minuti che mi separano dall’arrivo a Termini. So che nella difesa di Simone Inzaghi – che mi ha voluto fortemente e ha combattuto per il mio trasferimento alla Lazio – dovrò prendere l’eredità di de Vrij (mica facile). Ma la sfida non mi spaventa, anzi mi stimola e carica ancora di più.

Il treno si ferma, scendo e ad attendermi trovo solo qualche giornalista. E i tifosi? Dove sono? Lo so che non sono Beckenbauer e non stimolo la fantasia dei palati fini del calcio, ma qualcuno poteva venire. Ok, fa nulla, credo sia più importante e bello che si accorgano del mio arrivo con le prestazioni in campo. Ma, soprattutto, per come mi porrò davanti a loro come uomo.

Tiro fuori il Leone che è in me

Uomo che sono diventato dopo che ho scoperto, durante le visite mediche di inizio stagione 2013/2014, di avere un tumore al testicolo. Mi è crollato il mondo addosso e mi sono chiesto perché proprio a me. Dopo un momento di scoramento e rabbia, ho deciso di lottare e che questa battaglia l’avrei vinta io.

Detto fatto, ritorno in campo ma dopo poco ecco che questo mostro ritorna dentro di me. Mi trovo di nuovo a terra ma, anche stavolta, tiro fuori il Leone che è in me e vinco la lotta contro di lui. Da questo momento ricomincia la mia vita come persona in primis e poi come sportivo.

Capisco che il calcio è un gioco e fare il calciatore non è un sacrificio o una fatica, perché sono altri quelli che fanno sacrifici veri e faticano seriamente. Basta solo vedere o sentire in quale situazione si trovano molte famiglie per capire che tirare calci a un pallone – venendo lautamente pagati – è solo una fortuna e un privilegio immenso.

Che emozione quel gol alla Samp

Comincia il ritiro ad Auronzo e subito cerco di farmi conoscere anche come leader. I giorni passano e cominciano le partite, le prime soddisfazioni di squadra e personali. Ricordo ancora il primo gol con l’aquila sul petto ad Udine, ma niente è paragonabile alle sensazioni che ho provato quando, con la Samp, ho segnato davanti al mio pubblico: un misto di gioia, fierezza, goduria e gratitudine nei confronti dello stadio che gridava a gran voce il mio nome.

Mi sento sempre di più importante per Inzaghi la squadra e i tifosi. Già, quei tifosi che ora sento sempre più vicini, perché sto dimostrando un attaccamento ai colori biancocelesti e al suo simbolo, combinato – senza falsa modestia – a prestazioni più che buone. Sento ora il loro affetto, la loro stim,a la loro vicinanza e la riconoscenza per aver fatto loro dimenticare il fantasma di de Vrij.

Voglio essere un esempio di vita

E questo non solo da un punto di vista calcistico ma – cosa che per me conta più di tutte – quello umano. Voglio essere per loro, dai più piccini ai più anzianotti, un esempio di vita. Voglio far capire loro che la vita è un dono prezioso come lo sono gli affetti e che non si deve mai mollare nei momenti neri di difficoltà. Non bisogna mai abbattersi ma, è fondamentale capire che si possono combattere e vincere sfide che sembrano impossibili, come quella capitata a me, perché il cancro si può sconfiggere.

Cerco di divertirmi nel giocare, mi alleno sempre con dedizione, voglia e abnegazione. Per questo, credo, ho giocato quasi 150 partite di fila e se non fosse per l’espulsione ingiusta di Napoli, forse sarei riuscito a battere il record di Zanetti. Sono felice e ringrazio il cielo per quello che faccio e che ho. Questo è il mio messaggio: “Siate prima uomini e poi degli sportivi”.

La Lazio è la mia seconda casa

Ora la Lazio è la mia seconda casa, sono parte integrante di questa famiglia, sono onorato di essere considerato un Laziale vero anche se sono qui da poco tempo (per come mi sento e trovo sembra io sia qui da anni), e un Leader in campo e fuori. Sono soddisfatto che i tifosi abbiano capito chi e come sono.

Tifosi della Lazio, ora mi rivolgo direttamente a ognuno di voi. Prometto che continuerò sempre con questo atteggiamento e questa dedizione, perché non sapete l’emozione che mi dà essere entrato nel vostro cuore ed essere considerato un esempio da seguire. Sono e sarò per voi un Leone dal cuore d’oro. Spero di poter festeggiare qualche trofeo con la Lazio, Inzaghi e il nostro bellissimo gruppo. Prego il cielo affinché avvenga, anche per dare gioie alla mia famiglia.

Adesso, se potessi tornare al momento in cui sono sceso da quel treno, il 10 luglio, sono sicuro che la stazione Termini non riuscirebbe a contenere tutti i tifosi e il loro Amore per me. Grazie Dio, grazie popolo laziale, grazie Lazio.

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5 anni fa

Ho la pelle d’oca

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5 anni fa

Meno male che quel treno era in orario…..

Gianluca BACCARIUS
Gianluca BACCARIUS
5 anni fa

Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno apprezzato il mio omaggio a Francesco Acerbi…ho provato ad immedesimarmi in lui ed al suo pensiero…????????

Giacomina
Giacomina
5 anni fa

Grande messaggio

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5 anni fa

Bravissimo Baccarius…Un elogio stupendo ad un giocatore che grande lo è già come uomo…..

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5 anni fa

Veramente bravo Baccarius…un articolo bellissimo ed emozionante.

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5 anni fa

Grandissimo Francesco…sei uno di noi!!!

Max
Max
5 anni fa

Laziale vero

Monica Loveri
Monica Loveri
5 anni fa

??

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5 anni fa

Francesco già nel cuore biancoceleste ??

Lucio
Lucio
5 anni fa

Ancora una volta un bellissimo articolo che interpreta il sentimento di noi laziali !

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5 anni fa

RAGAZZI AL COMPLETO NON TEMIAMO NESSUNA SQUADRA.

Fabio
Fabio
5 anni fa

Capitano,sei tu il mio capitano

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5 anni fa

Siamo di fronte ad un grande.

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5 anni fa

Veramente emozionante quello che ha detto Acerbi . Sei già neL nostro ?

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5 anni fa

Bellissimo, commovente!!! È nei nostri cuori e ci rimarrà credo per sempre… ???

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